Arriva la nuova ordinanza sulla scuola, valida da lunedì e che prevederà il 100 per cento della didattica a distanza (Dad) a partire dalle scuole per l’infanzia e fino alle superiori. Si aspetta la pubblicazione dell’ordinanza per gli ultimi dettagli.
Obiettivo: “Rallentare la curca epidemiologica su tutto il territorio alla luce della recrudescenza dei dati di contagio a causa della diffusione della cosiddetta ‘variante inglese'”, si legge nel verbale dell’intesa tra l’amministrazione e i sindacati. A riportare la notizia questa mattina la Repubblica.
Si punta agli istituti chiusi e alla didattica a distanza per vaccinare il più velocemente possibile il personale scolastico, visto che dal 20 febbraio parte la Fase 2 della campagna con la somministrazione dei vaccini alle 90mila unità del personale scolastico pugliese, evitando di far incrociare nello stesso istituto insegnanti e collaboratori che devono vaccinarsi con insegnanti e alunni che devono fare lezione.
La Regione del resto, carte alla mano, si è impegnata a una massiccia campagna di vaccinazione, forte di un tasso di adesione nelle file del personale scolastico fra il 70 e l’80 per cento. E questo “al fine di garantire la ripresa in sicurezza della didattica in presenza al 100 per cento”.
Nell’intesa c’è anche l’avvio “immediato” del piano che prevede 355 unità di personale sanitario nelle scuole, “in modo da garantire nuo screening di massa periodico”.
Quello che il testo definitivo dell’ordinanza dovrebbe contenere, e del quale però non ci sono riferimenti nell’accordo coi sindacati della scuola, è il riferimento all’unica deroga possibile alla Dad al 100 per cento: ovvero le lezioni in presenza per gli studenti con disabilità o bisogni educativi speciali, oppure per le attività di laboratorio. La scelta però non toccherebbe alle famiglie, ma ai dirigenti scolastici.
Il testo dell’ordinanza era pronto nella serata di venerdì 19 febbraio, ma a ritardarne la pubblicazione è stato un incontro fra Regione e sindacati. Incontro che a un certo punto è arrivato a un vero e proprio stallo. Le sigle sindacali infatti hanno preteso didattica digitale integrata (vale a dire a distanza) per tutti. Senza margini di didattica in presenza. Poi è arrivata l’intesa, quindi la revoca dello sciopero di un’ora indetto dai sindacati per il 22 febbraio.
Intanto alcuni dirigenti pugliesi hanno già deciso di chiudere le scuole fino a marzo a causa di focolai di Covid.
Un problema, questo, che impone riflessioni sul futuro dell’anno scolastico e su come recuperare i giorni persi a causa della pandemia. “Secondo noi, se di recupero si deve parlare, non è un discorso di recuperare giorni per i quali non si vede lo spazio — fa notare Roberto Romito, presidente dell’Associazione nazionale presidi della Puglia, commentando l’ipotesi che le scuole restino aperte almeno fino al 30 giugno — E’ un discorso di recuperare contenuti, di recuperare gli studenti che sono rimasti ai margini della didattica a distanza”.