
Eugene Goodman, che in italiano sarebbe Eugenio Buonuomo o Bravuomo è il poliziotto afroamericano di Washington da ieri considerato un “Super uomo”.
Eugene, il vero eroe di Capitol Hill, da solo ha depistato la torba di teppisti, tutti bianchi, entrata dentro il Congresso, salvando i senatori.
Goodman ha attirato i rivoltosi al primo piano, ha mostrato loro uno sfollagente, poi è indietreggiato facendosi seguire dai manifestanti, per condurli in un’ala del palazzo, nella direzione opposta a quella che li avrebbe portati direttamente al piano del Senato, dove si trovavano molti rappresentanti, quasi tutti senza security.
In realtà all’inizio l’azione dell’agente Goodman era parsa controversa: sembrava la prova della connivenza di alcuni poliziotti, sembrava che l’agente avesse dato una mano ai manifestanti, facilitando il loro orientamento dentro i corridoi del Congresso, nel momento caotico dell’assedio. Ma da un’attenta analisi del video, girato dal reporter Igor Bobic, si nota che tra gli uffici dei senatori e i teppisti non era rimasta più una barriera di protezione. La zona era pericolosamente sguarnita. Se avessero fatto irruzione nel corridoio, si sarebbero trovati di fronte i senatori in fuga.
Nelle immagini si vede il poliziotto accorgersi della situazione di pericolo e avere la freddezza di attirare i manifestanti, in gran parte suprematisti bianchi, come a sfidarli. Il video mostra loro salire le scale di corsa e andare incontro all’agente con aria minacciosa. È un attimo: il poliziotto guarda velocemente verso un corridoio, alla sua sinistra, e si rende conto che è incustodito. Allora si mette sulla soglia a coprire la vista.
A quel punto il primo del gruppo, un uomo dall’aria stralunata con indosso la maglia con il simbolo cospirazionista QAnon, guarda distrattamente verso il corridoio, poi torna a fissare il poliziotto che, nel frattempo, gli aveva dato una leggera spinta sul petto per invitarlo a seguirlo. Lo stratagemma funziona. Tutti gli altri gli vanno a ruota, infilando il corridoio al lato opposto, dove i manifestanti troveranno altri poliziotti.
Quel diversivo ha permesso agli agenti di bloccare una serie di porte che davano accesso ai corridoi da cui erano passati, poco prima, molti senatori, e forse lo stesso vicepresidente degli Stati Uniti, Mike Pence, a cui i teppisti stavano dando la caccia per “impiccarlo”.
Il filmato, che dura un minuto e 25 secondi, è diventato virale sulla rete, con oltre 15 milioni di visualizzazioni, ed è finito sui siti di tutti i media americani.
Il video è stato girato alle 2.14. Secondo la ricostruzione fatta dal Washington Post, gli accessi agli uffici del Senato sono stati chiusi solo alle 2.15, cioè un minuto dopo l’irruzione lungo le scale. Pochi secondi di discrepanza ma che hanno fatto tutta la differenza. È stato lo stesso reporter, rivedendo le immagini e confrontando gli orari, a rendersi conto dell’intervento decisivo di Goodman. “Non pensavo che fossero così vicini al Senato – ha commentato su Twitter – letteralmente una differenza di secondi”.
Il rappresentante democratico alla Camera, Dean Phillips, ha reso onore al gesto del poliziotto. “Con gratitudine e profondo rispetto – ha scritto sui social – saluto l’eroismo particolare di poliziotti neri di Capitol Hill come l’agente Eugene Goodman, che mercoledì ha guardato l’odio grottesco direttamente negli occhi e mostrato al mondo che la vita dei neri conta”.