Giovanni Grumo: Gli infermieri e la più bella delle arti, l’Assistenza Umana.

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L’infermiere, specie durante l’attuale emergenza, costituisce un prezioso anello di congiunzione tra la struttura sanitaria, il paziente e il mondo esterno. Questo era uno dei temi principali dell’anno internazionale dell’infermiere e dell’ostetrica, come quello dell’ umanizzazione delle cure che si traduce con l’assistenza al paziente non solo dal punto di vista della malattia, ma anche da quello psicologico e relazionale. 

Dalla sua pagina Facebook, l’infermiere Giovanni Grumo, in servizio presso il Riuniti di Foggia scrive: “Noi infermieri stiamo portando a termine quest’annata. Annata che per assurdo nel 2019, il segretario generale dell’ OMS , dichiarò come anno internazionale dell’ infermiere e dell’ ostetrica. Noi infermieri non sapevamo come mostrarci al mondo, come fare vedere la nostra arte , che qualcuna definì come la più bella delle arti. Ma poi arriva lui, un guastafeste. Arriva dalla Cina e precisamente dalla regione di Wuhan. Si farà conoscere come Covid 19 ed ha tante spine. Quelle spine che ti pungono dappertutto e per ironia della sorte …… chi si trova di fronte ? Le varie figure della sanita’. Fra le figurine , ce n’è una speciale. È proprio la figurina che doveva essere celebrata nell’ anno 2020 ma non sapeva in che modo. Ebbene l’infermiere o l’ infermiera non si sono tirati indietro. In questo tempo di pandemia continuano a mostrarvi la più bella delle arti: l’ Assistenza Umana.”

Un ringraziamento a tutti i medici e infermieri che stanno lottando per salvare tante vite. Ce la possiamo fare collaborando tutti insieme.

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