“I bambini non vanno a scuola per il Covid ma frequentano il centro commerciale: chiederò all’Ipercoop di trasferire le classi da loro”. Da Bari la provocazione di un dirigente scolastico

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Il dirigente scolastico della scuola Duse di Bari, Gerardo Marchitelli, lancia una provocazione dal suo profilo social. In Puglia le scuole primarie sono svuotate dall’ordinanza di Michele Emiliano, ma il dirigente facendo un giro in un centro commerciale ha notato tantissimi ragazzimi tra gli scaffali, dunque vorrebbe chiedere ai responsabili del centro di trasferire le classi da loro…

“Nell’ultima apertura di fine settimana, al Centro commerciale di Santa Caterina, in un’ora, ho contato 200 ragazzi in età scolare da 0 a 14 anni. Ho intenzione di chiedere al Responsabile del Centro se mi autorizza ad aprire delle classi nell’area supermercato o negli spaziosi corridoi. Il divario tra chi sta bene e chi ha bisogno si allargato a dismisura, ma i primi sono classi agiate e la soluzione ce l’hanno a portata di mano, i secondi non hanno valore. Nella “DAS”, specificamente nella “Didattica a scelta”, i primi sono adeguatamente guidati, i secondi non ci sono!!! Sono fermi solo i bambini per “un nonno in più”. Tutto il resto, “per un nonno in meno” è necessario. I genitori che escono dal proprio domicilio, lasciando i figli a casa, tornano a casa sanificati? Non capirò mai la differenza tra un Centro commerciale e la Scuola, o meglio la comprendo, ma cerchiamo di essere onesti. Per l’economia bisogna circolare, per l’istruzione si può anche stare a casa; non c’è guadagno. Quali sono i dati, da settimane? A scuole chiuse, i contagi non calano: l’economia crea 20.000 nuovi casi al giorno e chissà quanti nonni in meno, ma non importa è NECESSARIO.
SONO ARRABBIATO.
VOGLIO IL RISTORO FORMATIVO ANCHE PER I BAMBINI CHE NON HANNO POTUTO USUFRUIRE DI UN IDONEO APPRENDIMENTO.
Devo ammettere che far morire un nonno per l’istruzione, senza che qualcuno guadagni un euro, è da scemi. Davvero una bella storia. “