
Sono intervenuti questa mattina i Carabinieri della squadra cinofila per cercare altri resti umani.
È la terza valigia che viene rinvenuta nella stessa zona situata tra il carcere fiorentino di Sollicciano e la superstrada FiPiLi. La prima valigia era stata vista casualmente da un pensionato giovedì 10 dicembre, la seconda il giorno successivo, venerdì 12 dicembre, durante un controllo dei carabinieri. La terza valigia è stata notata ieri pomeriggio nel corso di un nuovo sopralluogo da parte dei carabinieri del nucleo investigativo.
Le prime due valigie contenevano i resti umani della stessa persona, un uomo, il cui cadavere è stato sezionato e suddiviso in due valige, mentre il nuovo macabro ritrovamente sarebbe riconducibile ad un’altra persona. Il terreno si trova alla base della sopraelevata della superstrada Fi-Pi-Li, tra la medesima arteria stradale e la recinzione perimetrale posteriore del carcere di Sollicciano.
I resti della prima valigia apparterebbero a un soggetto, ancora ignoto, dell’apparente età di almeno 40 anni, ucciso con una coltellata alla gola non meno di sei mesi fa, aveva un tatuaggio. Anche i resti scoperti nella terza valigia poche ore fa sono in stato di saponificazione, ma rispetto a quelli dei giorni scorsi sarebbero non completi ma appartenenti solo alla parte superiore del corpo di una donna Pochi dubbi sul fatto che le valigie siano state lanciate dalla superstrada, o comunque da qualcuno che dalla superstrada si è avvicinato al terreno.
Ieri sono stati alcuni operai a fare la macabra scoperta. Stavano pulendo l’erba vicino alla Firenze-Pisa-Livorno: ecco la terza valigia, nera e di materiale impermeabile come le altre due e come la prima concepita come una matrioska dell’orrore. Dentro c’era un secondo bagaglio più piccolo. Dentro, nascosto da un telo, c’erano il busto e la testa di una donna morta anch’essa da molto tempo.
Le ipotesi per l’accaduto sono tante, gli inquirenti stanno lavorando sui casi.
Si cercano elementi importanti per chiarire questa storia.