INCUBO TRIVELLAZIONI GARGANO: Governo non rinnova moratoria sui permessi di ricerca idrocarburi

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Fulvia Gravame e Mimmo Lomelo, co-portavoce dei Verdi Puglia ed esponenti di Europa Verde sono sconcertati dalle ultime decisioni del Governo e in particolar modo della scomparsa nel decreto legge milleproroghe della norma che prorogava la moratoria per le autorizzazioni a nuove ricerche di petrolio in terraferma e a mare.

“Nei mari che bagnano la Puglia potranno partire le ricerche di petrolio e gas perchè non è stata prorogata la moratoria prevista dall’art. 11 ter del DL 135/2019. La norma è scomparsa dal decreto Milleproroghe approvato dal Consiglio dei Ministri del 23 dicembre. La norma per la proroga della moratoria era stata inserita nella prima bozza ma poi è sparita misteriosamente. La responsabilità è dunque del governo e in particolare dei ministri Patuanelli e Costa del Movimento 5 Stelle” fanno sapere Gravame e Lomelo.

“Il partito delle iniziative ‘Giù le mani dal nostro mare’ si è reso responsabile del via libera a ben 53 permessi di ricerca di petrolio e gas nello Jonio e nell’Adriatico, che costituisce un freno all’industria turistica che in Puglia si basa proprio sulla bellezza del mare. Chiediamo al presidente Emiliano di sostenere questa battaglia per tutelare i mari che bagnano la Puglia”, concludono i due co-portavoce dei Verdi Puglia.

«Saranno 53 i permessi di ricerca finalizzati alla ricerca di idrocarburi che potranno essere autorizzati nelle prossime settimane dal Mise, dopo che i termini previsti dall’art.11 ter del DL 135/2019, che aveva previsto una moratoria di 24 mesi per il rilascio di nuove autorizzazioni a trivellare, stanno scadendo nonostante una proroga di sei mesi già concessa nel febbraio del 2020…In virtù di ciò potranno essere autorizzate nuove domande di ricerca a trivellare perché la legge prevedeva che la moratoria di 24 mesi sulle nuove autorizzazioni alla ricerca di idrocarburi dovesse essere finalizzata alla redazione del piano delle aree idonee ( PiTESAI) da realizzare entro 18 mesi dalla pubblicazione in GU della legge, in assenza di questo piano sempre secondo l’art.11 ter del DL 135/ 2019 i procedimenti e le istanze di permesso riprendono efficacia entro 24 mesi: la scadenza dell’adozione del piano è febbraio 2021». Questa la denuncia del coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli.

“Ci domandiamo dove siano finite le prese di posizione del M5s che, quando si parlava di trivellare le isole Tremiti, urlavano ‘Giù le mani dal nostro mare'” conclude Bonelli.

In Puglia, Paolo Pagliaro, consigliere regionale e capogruppo LPd, ha bollato la vicenda come “incredibile”: “La moratoria prevista dal D.L. 135/2018 – che sospendeva le operazioni di ricerca di idrocarburi nei mari del Mediterraneo – non è stata rinnovata nell’ultimo decreto Milleproroghe approvato dal Consiglio dei Ministri il 23 dicembre. La vecchia disciplina (varata esattamente due anni fa) aveva fatto tutti sperare che, nel termine dei 18 mesi previsti dalla legge, ci sarebbe stato un piano serio e deciso che avrebbe portato alla fine di quest’incubo per i mari italiani e pugliesi, soprattutto. Invece, l’incapacità di questo Governo ha solo posticipato l’agonia. La proroga, inizialmente inserita nella prima bozza del Milleproroghe, è scomparsa nottetempo, ufficialmente per motivi di incompatibilità della materia. E di questo qualcuno, molto presto, dovrà darne conto. Adesso il rischio, anzi la certezza, è che tra circa un mese prenderanno forma ben 54 permessi di ricerca nello Jonio e nell’Adriatico”

Pagliaro inoltre aggiunge come sia “asssordante anche il silenzio del presidente della Regione Michele Emiliano, che in campagna elettorale e in tutti questi mesi non ha fatto alcun accenno alla questione. Ecco perché ho presentato una mozione in Consiglio regionale, per suonare la sveglia al governo Emiliano affinché batta i pugni sui tavoli romani in difesa del nostro patrimonio costiero. La battaglia, naturalmente, non finisce qui.”

Stefania Consiglia Troiano