In provincia di Lecce, si è verificato un episodio di “Ciukinismo”, un fenomeno che consiste nel postare foto di ragazze inconsapevoli su profili creati ad hoc e inneggiare allo stupro, alla uccisione e all’odio razziale.
Il nuovo gioco scoperto dalla polizia postale é agghiacciante, il ragazzo di Copertino ha postato foto e nomi delle malcapitate su alcuni gruppi social con commenti e minacce esplicite, invitando gli amici persino a stuprarle.
Il responsabile ha meno di 18 anni ed è stato individuato in seguito alle meticolose indagini svolte dalla Procura per i minorenni con il compartimento della polizia postale e al contributo offerto dalle vittime, una quindicina di ragazze, fra cui amiche e compagne di classe.
Ad una delle ragazze che lo aveva contattato in privato lo studente avrebbe risposto: “Io appena finiti i 18 anni picchio le donne e butto l’acido in faccia, le donne sono peggio degli oggetti, non hanno valore. Se una donna è pari ad un uomo, può essere picchiata”. Nel corso delle indagini gli agenti della polizia postale hanno sequestrato i telefonini delle ragazze e dello studente che ha realizzato la pagina. Le vittime sono state ascoltate a sommarie informazioni ed è stato analizzato il contenuto della chat a corredo della pagina realizzata. L’inchiesta, però, non è ancora chiusa.
Un secondo filone d’indagine è stato aperto dalla Procura ordinaria per risalire all’identità di soggetti maggiorenni che avrebbero gestito la pagina o lasciato sotto le foto insulti e scritte inneggianti all’odio e alla violenza. “Si tratta di un fenomeno molto grave – commenta il Procuratore della Procura dei Minori Simona Filoni – su cui abbiamo avviato una serie di accertamenti. Il mio appello, in particolare, lo rivolgo ai genitori di tanti ragazzi minori affinché vigilino il più possibile sui propri figli perché un uso distorto dei social può diventare spesso molto pericoloso portando a reazioni spropositate e gravi. E il caso dei giorni scorsi avvenuto a Bari deve farci capire quanto possa rivelarsi estremamente pericolosa l’età adolescenziale nel momento in cui alcuni disagi non vengono compresi nella loro gravità”.