Puglia: Dal 7 gennaio potrebbe tornare zona arancione

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Mancano pochi giorni al 6 gennaio, data di scadenza del decreto Natale e dunque dal 7 gennaio, come confermato anche dallo stesso Giuseppe Conte, si tornerà al sistema di divisione del territorio nazionale in tre zone, a seconda dei rischi legati all’emergenza epidemiologica.

Alla scadenza del decreto Natale tutte le Regioni dovrebbero tornare in zona gialla, ma alcune potrebbero restare in zona rossa.

In particolare, Veneto, Liguria e Calabria rischiano di rimanere in zona rossa anche dopo il 6 gennaio. Lombardia, Puglia e Basilicata, invece, potrebbero restare in zona arancione. Si dovrà comunque attendere il prossimo monitoraggio dell’Iss, atteso per il 5 gennaio, per la riorganizzazione delle Regioni a seconda della criticità dell’epidemia sul territorio. Osservate speciali, come detto, sono Veneto, Liguria, Calabria ma anche Lombardia, Basilicata e Puglia: qui il virus circola maggiormente e l’indice Rt è superiore o pari a 1.

Il governo intanto sta ragionando se mantenere alcune restrizioni e divieti a livello nazionale anche oltre l’Epifania. Questa mattina il presidente del Consiglio ha convocato una riunione tra i capidelegazione dei partiti di maggioranza per fare il punto sulle norme anti-Covid ancora necessarie su tutto il territorio per scongiurare una terza ondata di contagi.

Le regole in vigore nel periodo natalizio potrebbero essere prorogate fino al 15 gennaio (data di scadenza dell’ultimo Dpcm), ma una linea più rigorosa potrebbe essere adottata anche in seguito. Si pensa, ad esempio, a una chiusura di bar, ristoranti e negozi nei weekend, ma anche ad alcune limitazioni alla mobilità.

Le prossime ore, comunque, saranno decisive per determinare il futuro quadro di regole con cui bisognerà convivere fintanto che il virus continuerà a circolare.

Dal 15 gennaio, scade anche l’ultimo Dpcm e il governo sta lavorando alle nuove misure, una delle ipotesi in campo, con il ritorno ai classici tre colori per fasce di rischio (rosso, arancione, giallo) è l’introduzione di un quarto colore: la zona bianca (o verde) per i territori con gli indicatori migliori.

Nella zona bianca rientrerebbero le regioni o le aree con gli indicatori più positivi, quindi Rt più basso e maggiore capacità delle terapie intensive. Qui potrebbero riaprire i luoghi della cultura, i centri sportivi al chiuso, non ci sarebbe più il coprifuoco dalle 22 alle 5. Inoltre ristoranti e bar potrebbero riaprire senza limiti di orario, ma sempre con l’obbligo di rispettare e far rispettare ai clienti le regole anti-contagio (uso obbligatorio della mascherina, distanziamento interpersonale e divieto di assembramento).