Prorogare o meno il divieto di spostamento tra le regioni, anche gialle, è la decisione che sarà presa oggi dal governo dopo l’incontro con i governatori.
«Daremo un parere formale e informale – perché comunque va data una valutazione – sul tema dello spostamento tra le regioni», conferma il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. La questione è stata discussa nell’ultimo Consiglio dei ministri, in cui Speranza ha sostenuto la tesi che far scadere il decreto per inerzia perché un governo è dimissionario e l’altro non ha ancora giurato sarebbe un errore.
Il responsabile della Salute pensa che una proroga del divieto di mobilità tra regioni sia necessaria e che lo stop dovrebbe restare in vigore fino al 5 marzo, data di scadenza dell’ultimo Dpcm.
Se i governatori saranno favorevoli, il Cdm potrebbe riunirsi già venerdì o sabato per rinnovare il blocco per una settimana. «Serve ancora la massima attenzione perché le varianti del Covid sono insidiosissime», chiosa Speranza.
L’altra scadenza importante riguarda la riapertura degli impianti da sci prevista per il 15 febbraio dal Dpcm e anche in questo caso – se non ci sarà un nuovo provvedimento – la ripartenza sarà automatica. In ogni caso rimane la possibilità di andare nelle seconde case, anche se si trovano in zona arancione o rossa. «Dal 16 gennaio 2021 le disposizioni in vigore consentono di fare rientro alla propria residenza domicilio o abitazione senza prevedere più alcuna limitazione rispetto alle cosiddette seconde case. Pertanto proprio perché si tratta di una possibilità limitata al rientro è possibile raggiungere le seconde case anche in un’altra regione o provincia autonoma, anche da o verso le zone arancione o rossa, solo a coloro che possono comprovare di aver effettivamente avuto titolo per recarsi nello stesso immobile anteriormente all’entrata in vigore del decreto legge 14 gennaio 2021».
La Lombardia ha già emesso l’ordinanza che riapre gli impianti. L’apertura è fissata per lunedì. Il numero massimo delle presenze giornaliere non potrà superare il 30% della portata oraria complessiva di tutti gli impianti di risalita, mentre per le stazioni sciistiche che non hanno più di due impianti, il numero massimo di presenze giornaliere è determinato nella misura del 50% della portata oraria complessiva.