Chi non ricorda Totò truffa con l’indimenticabile scena della vendita della fontana di Trevi al povero Desio Cavallo?
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Questa volta, però, gli attori sono i soliti burocrati comunali. Di cosa si tratta? Il 21 aprile è scaduto un bando per la locazione/concessione di terreni agricoli comunali. Un bando con buste chiuse e tutto l’Ambardan necessario per partecipare: doppia busta, fideiussioni, certificazioni antimafia e quant’altro.
Non sappiamo quanti turisti italoamericani abbiano deciso di acquistare la fontana di Trevi dai nostri Totò comunali. E lo dico letteralmente. Difatti molti terreni indicati come pascoli e ricadenti nel demanio Litorale Sud sono canali pieni di acqua salmastra ma vengono affittati, come se ci si potesse pascolare (forse rame ed anguille?).
Altri terreni sono indicati come seminativi ma vi sono delle serre di privati. Altri sono indicati come seminativi o orti irrigui ma non vi sono pozzi di proprietà comunale.
Altri pascoli, invece, di montagna vengono affittati a prezzi doppi rispetto a quelli di mercato. Difatti questi pascoli presentano tare dal 20 al 50%, certificate da AGEA (l’organismo che paga gli aiuti comunitari, attraverso il meccanismo dei titoli, agli imprenditori agricoli). Questo significa che affitti 40 ettari ma non vi puoi far pascolare 40 vacche ma solo 20. E non è finita, molti pascoli sono ormai boschi ad alto fusto sotto cui è possibile pascolare ma solo in alcuni periodi e solo alcune specie. Ma di tutto questo non v’è traccia nel bando, in spregio alle norme regionali.
Ma tutto questo i tecnici comunali che hanno redatto il bando non lo sanno: sono geometri o ingegneri che ovviamente ignorano questi meccanismi tipici dell’agricoltura. Poverini. Potevano informarsi, studiare, affidare un incarico di consulenza esterna. Invece no! Quanta arroganza!
Ma d’altronde da burocrati cosa vuoi aspettarti?
Alfredo De Luca
Coportavoce Verdi Manfredonia